maternita-tra-riti-e-miti.jpgUn evento per favorire la prevenzione della depressione post-partum e il disagio infantile correlato, sono questi i temi alla base del convegno "Maternità tra riti e miti" che si terrà giovedì 15 dicembre nella Sala Convegni dell'Ospedale "F. Miulli" di Acquaviva delle Fonti. L'Ente ha infatti elaborato delle strategie di intervento che verranno condivise durante l'evento al fine di stimolare un confronto attivo e lo scambio di buone pratiche.

Dopo il parto, infatti, fino all'80% delle neo-mamme soffre di una lieve forma di tristezza (chiamata baby blues), mentre il 10-15% va incontro a una vera e propria depressione. Non è sempre agevole accorgersi che qualcosa non va, anche perché capita che le neo-mamme tendono a sottovalutare o nascondere i sintomi, anche per corrispondere all'idea di maternità come accolta a livello sociale. La nascita è per definizione un lieto evento, e quasi sempre si fa fatica a comprendere perché una neo-mamma dovrebbe essere triste. In casi più rari si può incorrere in vere e proprie psicosi post-parto, nelle quali il bambino può diventare una tale fonte di angoscia per la mamma, tale da spingerla a fantasie prima e manifestazioni poi, aggressive, fino a giungere all’infanticidio. A tale proposito è stato invitato a relazionare il prof. Francesco Bruno, in qualità di esperto criminologo, e il suo assistente Sergio Caruso, criminologo e profiler, che illustreranno questi aspetti drammatici della depressione post-parto che in maniera più frequente negli ultimi anni hanno occupato anche le pagine della cronaca.