Nella storia culturale della città emerge la tradizione musicale. Sono stati recentemente riportati alla luce, presso l'archivio della Cattedrale, alcuni Codici Liturgici Miniati realizzati molto probabilmente da uno "scriptorium" attivo presso la Chiesa Madre fra fine del XV sec. ed inizio del XVI secolo. Uno degli autori è anche "musici clericorum" presso la stessa chiesa. Si tratta di una stupenda testimonianza, prova dell'antico attaccamento alla musica da parte della città. Nei secoli successivi aumentano considerevolmente i documenti e le testimonianze di una scena musicale dinamica e fiorente, legata soprattutto alle strutture ecclesiastiche (Cattedrale, convento di S. Benedetto, convento di S. Chiara). Si ricordano i numerosi musicisti della famiglia Festa, i più recenti cugini Cesare e Cesarino Franco, l'intellettuale musicista Sebastiano Arturo Luciani.

Si ritiene che la Banda Musicale sia stata fondata nel 1797 da Girolamo Jacobellis fu Francesco. Secondo un documento dell’Archivio di Stato di Bari, invece, la data di riconoscimento della banda è il 1805. In ogni caso, si tratta della più antica banda musicale pugliese, tra le più antiche d'Italia. Sarà’ proprio la figura del fondatore, Jacobellis, proprietario di ingenti ricchezze e vicino all’organizzazione dei Carbonari, a far affermare ad uno storico della banda (Eustachio Taranto) che essa fu “creata come strumento di propaganda contro la dominazione borbonica”. L’organico degli strumentisti era, al momento della fondazione, di 18 componenti nel 1805, invece, l’organico era di 21 suonatori. Alla fine del secolo, sotto la direzione del Maestro Emilio Rivela, eseguendo il “Saul” di Antonio Bazzini, il Concerto Musicale di Acquaviva vince il primo premio in un concorso per bande, convenute a Torino per la Grande Esposizione del 1898.

Nel 1930 fu costruita la “Cassarmonica”. La storia di questo monumento, unico esemplare di "Cassarmonica" in cemento armato insieme a quella di Rapallo, in Liguria, inizia in verità Il 20 agosto 1907, quando un manifesto invitava i cittadini di Acquaviva a contribuire alla realizzazione di un'elegante ed artistica "cassarmonica". Si voleva  onorare il Gran Concerto Bandistico della città premiato con numerosi successi in diverse zone d'Italia. Del lavoro furono incaricati ufficialmente i fratelli titolari della ditta Bellini di Bari, su proposta del canonico don Ernesto Tisci e sotto la direzione dell'ingegner Vincenzo Cirielli. L'opera, realizzata in cemento armato, è maestosa e solenne: una grande cupola è sorretta da otto robuste colonne. Una grande scultura raffigurante di Santa Cecilia e musici impreziosisce il frontone centrale. Sui capitelli delle colonne i medaglioni accolgono le riproduzioni dei profili dei più grandi musicisti pugliesi. Una grande scritta in caratteri romani domina il fascione che la percorre: LAETARE ET DISCE.

Al 1961 risale l’altro importantissimo premio concesso alla banda acquavivese. Il Maestro e Direttore Giuseppe Chielli il 25 giugno a Stoccolma dirige la Banda di Acquaviva che si classificherà prima al Concorso Internazionale per complessi Bandistisici, organizzato dal C.I.S.P.M. (Confederazione Internazionale des Sociétés populair de Musique).